“Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle.”
Antoine De Saint- Exupéry
Fiabe, miti e leggende sono dense di simboli e archetipi che “parlano” direttamente all’inconscio, scavalcando l’emisfero sinistro del cervello. Toccano immagini, emozioni, visioni profondamente radicate nell’uomo. Sono capaci di fargli ritrovare il filo di Arianna che lo collega al cielo. Il loro linguaggio è universale. E ancestrale. Esiste da sempre.
Ogni tradizione narra della lotta fra Bene e Male, dell’incontro con le ombre, delle prove iniziatiche dell’anima che nel confronto con il buio eleva la sua luce.
Conoscere l’alfabeto immaginifico del simbolo consente di rintracciare lo stesso “segno”, la stessa “firma”, in culture anche lontane fra loro, tracciando collegamenti che rappresentano le varianti di una medesima storia: l’uomo che cerca il suo vero Sé connettendosi al potere dell’anima.
Lo sapevano bene anche Walt Disney, Lewis Carroll, Saint-Exupéry. Così come lo sapevano bene gli antichi che per primi hanno tracciato il cammino simbolico dell’uomo nel suo percorso di ritorno a casa, la casa dell’anima.
Fiabe, miti e leggende hanno una forte impronta evolutiva che contribuisce allo sviluppo e al benessere psicologico. Se indagati, narrati e accolti in maniera opportuna, sono una piccola, grande “terapia” per l’anima stessa.
Purtroppo oggi abbiamo perso sempre di più la confidenza con il mondo simbolico e visionario, abbiamo smarrito radici importanti che restituiscono meraviglia e stupore, svegliando il nostro bimbo interiore.
Il gioco delle fiabe, dei miti e delle leggende sembra un gioco ma non lo è. Giocare con le storie e le immagini recupera la luminosa saggezza intuitiva che giace dentro di noi, sepolta dalla logica di parole sradicate da immagini archetipiche e simboli.
È un percorso di aiuto nella scoperta del nostro mondi inconscio, delle sue luci e delle sue ombre.