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The shadow integration ©

“Ogni ombra è figlia della luce”

(Stefan Zweig)

The shadow integrationThe Shadow Integration ©  è un  lavoro profondo sull’ombra. L’ombra contiene le parti rifiutate di noi ma è anche l’accesso, insieme al bambino interiore che spesso si nasconde, non visto e non riconosciuto, proprio al suo interno, alla pepita d’oro del nostro vero Sé.

Riconoscere, accettare e integrare l’ombra è il passo fondamentale di ogni cammino di guarigione.

Le leggende antiche, i miti e le fiabe hanno sempre raccontato l’importanza di attraversare “la notte oscura dell’anima” attraverso il cammino iniziatico rappresentato dal confronto con l’ombra.

Jung rimase affascinato dalla potenza del simbolo che usa un codice inconscio capace di scavalcare la parte sinistra, razionale, del cervello.  Ne intuiva la potenza.

Purtroppo la narrazione “logica” della mente “che mente” non è la chiave migliore per conoscere e integrare le ombre inconsce. 

Infatti davanti ai traumi la mente conscia può deformare il ricordo, modulare, attenuare, mentre il corpo è ma mappa della narrazione più autentica, chescorpione corrisponde alla maniera in cui gli eventi dolorosi che hanno creato disconnessioni e fratture sono stati percepiti e vissuti realmente.

Il corpo è il custode, la banca della memoria, il contabile preciso di ogni emozione trattenuta, non bilanciata.

Nel lavoro di trasformazione e integrazione dell’ombra uso un metodo personale derivato da studi, ricerche, esperienze.

Il compito è quello di facilitare la presa di coscienza lasciando che sia la persona a far emergere i contenuti e trasformarli senza interferire pesantemente, mantenendo invece la neutralità necessaria per evitare le proiezioni personali e il transfer di chi deve invece imparare ad appoggiarsi a sé stesso.

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

Metodo Devis ®

"Le donne sono una vite su cui gira tutto"

Lev Tolstoj

devis1Il metodo Devis® (Decompressione viscerale) ideato da Loredana La Torre, fisioterapista specializzata in pavimento pelvico, formazione neurologica ed ortopedica,specialista in tecniche posturali e in uroriabilitazione, utilizza la decompressione viscerale per prevenire e riequilibrare le disfunzioni del pavimento pelvico.

Posizione eretta e seduta, creano una pressione permanente sulla vescica,utero e retto. Il continuo ritmo respiratorio crea un armonico dondolio pressorio e la risposta di questi organi deve essere armoniosa e flessibile.

I momenti di iper pressione (starnuto, tosse, pesi, stipsi, posture non funzionali) possono indebolire fasce, legamenti e muscoli che hanno il compito di sostenere questi organi importanti. Un’alterazione della loro funzionalità può creare squilibri vescicali, rettali e sessuali.

È importante dare “riposo” a questi organi contenuti nel piccolo bacino attraverso posture consigliate ed adeguate tecniche respiratorie.

Le tecniche di decompressione attiva aiutano gli organi a ritrovare la posizione fisiologica, determinando una tonificazione dei muscoli perineali e metodo-devisaddominali che verranno attivati nella loro funzione viscerale.

La decompressione interesserà la colonna vertebrale che ne trarrà beneficio ritrovando anche a livello dorso-lombare lo spazio fisiologico.

Con il miglioramento della postura e i movimenti specifici di tonificazione dell’addome e del pavimento pelvico è quindi possibile contrastare i prolassi degli organi genitali, la diastasi dei retti addominali, e una serie di problemi minori legati all’assenza di una conoscenza e di un uso corretto di questa importantissima muscolatura. Gli organi pelvici e viscerali si organizzano lavorando in sinergia per dare un contributo determinante al benessere femminile.

La salute e il rinforzo del perineo, sede del primo chakra, sono indispensabili per la corretta distribuzione e circolazione di importanti correnti energetiche.

devis2La tonificazione e la creazione di un ponte sensoriale neurologico con gli organi pelvici, solitamente dimenticati dalle varie forme di ginnastica, rinforza il potere del femminile e si giova di efficaci ripercussioni psicologiche (autostima, conoscenza di sé, ecc).

La lubrificazione vaginale e la risposta orgasmica ottengono notevoli miglioramenti, sia nel periodo fertile che durante e dopo la menopausa.

Le lezioni e le sessioni sono sia individuali che collettive, e possono essere abbinate con uno yoga individuale specifico per l’anatomia di ogni singolo corpo.

 

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

Il gioco di fiabe, miti e leggende ©

“Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle.”


Antoine De Saint- Exupéry

 

Senza titolo 2Fiabe, miti e leggende sono dense di simboli e archetipi che “parlano” direttamente all’inconscio, scavalcando l’emisfero sinistro del cervello. Toccano immagini, emozioni, visioni profondamente radicate nell’uomo. Sono capaci di fargli ritrovare il filo di Arianna che lo collega al cielo. Il loro linguaggio è universale. E ancestrale. Esiste da sempre.

Ogni tradizione narra della lotta fra Bene e Male, dell’incontro con le ombre, delle prove iniziatiche dell’anima che nel confronto con il buio eleva la sua luce.fiabe

Conoscere l’alfabeto immaginifico del simbolo consente di rintracciare lo stesso “segno”, la stessa “firma”, in culture anche lontane fra loro, tracciando collegamenti che rappresentano le varianti di una medesima storia: l’uomo che cerca il suo vero Sé connettendosi al potere dell’anima.

Lo sapevano bene anche Walt Disney, Lewis Carroll, Saint-Exupéry. Così come lo sapevano bene gli antichi che per primi hanno tracciato il cammino simbolico dell’uomo nel suo percorso di ritorno a casa, la casa dell’anima.

Fiabe, miti e leggende hanno una forte impronta evolutiva che contribuisce allo sviluppo e al benessere psicologico. Se indagati, narrati e accolti in maniera opportuna, sono una piccola, grande “terapia” per l’anima stessa.

Purtroppo oggi abbiamo perso sempre di più la confidenza con il mondo simbolico e visionario, abbiamo smarrito radici importanti che restituiscono meraviglia e stupore, svegliando il nostro bimbo interiore.

Il gioco delle fiabe, dei miti e delle leggende sembra un gioco ma non lo è. Giocare con le storie e le immagini recupera la luminosa saggezza intuitiva che giace dentro di noi, sepolta dalla logica di parole sradicate da immagini archetipiche e simboli.

È un percorso di aiuto nella scoperta del nostro mondi inconscio, delle sue luci e delle sue ombre.

 

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

Trauma care yoga ©

Il trauma non può solo essere guarito, ma, con una guida e un sostegno adeguati, può operare delle trasformazioni. Il trauma è potenzialmente una delle forze più significative per il risveglio e l'evoluzione psicologici, sociali e spirituali.
Peter A. Levine

 

trauma-care-yogaTrauma Care Yoga. I traumi non sono solo quelli fisici. I traumi sono anche emotivi e psicologici. Durante e dopo un trauma, il sistema neurovegetativo vive uno stato di scompenso che altera l’equilibrio biochimico del corpo facendo collassare l’intero sistema. Una volta cessato lo stato di allarme dovuto al trauma il corpo normalmente ritrova il suo stato fisiologico di quiete. Ma può anche accadere che lo stato di allerta prosegua, superando la “finestra di tolleranza” che permette di fronteggiare le crisi e di mettere in atto la resilienza. Si arriva così al PTSD, il disturbo da stress post traumatico. Io stessa ne ho sofferto. Le conseguenze psicofisiche sono svariate, dall’insonnia alle disfunzioni sessuali, dall’ansia al panico.

Il corpo vive uno stato di stress permanente e si ammala, smettendo di essere la nostra casa, il nostro “luogo sicuro”. Il crollo delle difese immunitarie innesta un circolo vizioso dal quale si esce passando anche attraverso il recupero delle sensazioni corporee, perché è lì che abita l’inconscio ed è lì che si attiva la memoria cellulare dei traumi.  È stato scientificamente dimostrato che lo yoga, praticato regolarmente, attiva la capacità neuroplastica del cervello e il suo recupero, modulando l’attività dell’ippocampo e dell’amigdala che tornano a funzionare normalmente dopo alcune settimane di pratica assidua. Esistono posture specifiche per ritrovare la confidenza con il corpo, imparando a trattarlo con gentilezza e compassione (per questo uso anche ciò che chiamo Mindful Yoga, ciè un atteggiamento consapevole e delicato, momento per momento), attivando l’ascolto profondo di parti dimenticate. Il lavoro con il plesso solare è estremamente importante, perché un cuore “felice” si apre al mondo, mentre un cuore “chiuso” ci isola, generando ansia e depressione.

Lavorando sui chakra e sull’ascolto profondo dei muscoli, della pelle, delle ossa attraverso esperienze somatiche e  meditative si agevola il recupero dallo stress ritrovando la salute psicofisica che ci spetta di diritto fin dalla nascita e traumache in seguito perdiamo con i conflitti, le ferite, i traumi. Il recupero del potere personale non può non passare  attraverso il corpo che è sentinella e custode fedele. Il tatto, il “sentire” il corpo ci riportano alle condizioni originarie dell’essere, quando da bambini imparavamo il mondo con i nostri sensi. La meraviglia e l’incanto stanno lì, attendono solo di essere riscoperti. Il corpo è la nostra casa, il tempio della nostra anima, stare bene al suo interno, padroneggiarne i movimenti e l’ascolto (anche attraverso la propriocezione) apre le porte a un benessere primordiale che poco a poco costruisce una nuova realtà nel mondo post traumatico. Per ogni ferita c’è la possibilità della guarigione esplorando nuovi sentieri neuronali attivati da esperienze corporee che rilasciano le vecchie tensioni localizzate nei punti trigger, sostituendole con percezioni nuove e allo stesso tempo antiche. Le posture sono semplici ma richiedono impegno e attenzione perché vanno vissute dall’interno, a occhi chiusi. Il miglioramento progressivo conferma la ritrovata fiducia in sé stessi e nel mondo.

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Leggi l’estratto dal libro “Il canto della farfalla" che parla dello yoga

 

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

La guarigione del bambino interiore ©

bambino interioreLa guarigione del bambino interiore è necessaria per diventare finalmente chi siamo. Il bambino interiore è quella parte di noi più profonda, autentica e gioiosa. Spesso, però quel bambino è stato ferito, ed è rimasto nascosto in qualche parto dentro di noi, non integrato. Quella ferita sarà attivata ogni volta, nella vita, quando ci troveremo davanti a situzioni emotive o sentimentali che risuoneranno con lui.

Il bambino interiore può essere composto da più bambini, tanti quanti sono i momenti in cui abbiamo ricevuto traumi o ferite. Dobbiamo chiamarli tutti a noi e integrarli.

Un buon metodo di ausilio per la guarigione del bambino interiore è l’ascolto corporeo attraverso meditazioni e visualizzazioni guidate per riconnetterci alla parte profonda di noi.

Finché non ameremo il nostro bambino interiore, lui resterà solo, sfinito, e tenterà di sabotare i nostri tentativi di cambiamento che non possono avvenire senza l’ascolto, il contatto e l’integrazione con lui.

È la nostra pepita d'oro perché può donarci finalmente quella interezza che spesso abbiamo cercato fuori.

A volte la risoluzione delle ferite del bimbo interiore (o dei bambini) scioglie a cascata il peso delle ferite successive che abbiamo accumulato da adulti, che ricalcano esattamente quelle ferite antiche che abbiamo dimenticato o di cui non siamo consapevoli.

Se trasformiamo l’ombra inascoltata in luce, avremo accesso a una realtà che neanche immaginiamo.

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

 

Mindfulness

"Il miglior modo per catturare gli attimi fuggenti è prestare attenzione"

(Jon Kabat-Zinn)

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La “filosofia” Mindfulness nasce in oriente, è il fondamento della tradizione meditativa dei monaci tibetani ma è stata apprezzata da Jon Kabat- Zinn, un biologo americano che, incuriosito dai numerosi benefici di questa pratica, l’ha “importata” in occidente (come è accaduto con lo yoga) strutturandola in protocolli che prevedono la meditazione sul corpo, sul respiro, sul movimento, sul cibo.

Viene utilizzata, oggi, in ogni campo. La psicoterapia si è accorta della sua utilità nell’ambito dei disturbi da stress, gli ospedali utilizzano i protocolli affinché i pazienti riducano il dolore, le aziende la utilizzano per aumentare le risorse individuali e di gruppo.

Usare la Mindfulness significa stare nel qui e ora. Adesso, né nel passato né nel futuro, là dove l’ansia si genera. È stato dimostrato che l’uso costante della Mindfulness aiuta a recuperare il volume dell’ippocampo (che si riduce in caso di stress prolungato) e di favorire la riduzione del volume dell’amigdala (la parte del cervello deputata alle azioni reazioni necessarie alla sopravvivenza, il luogo in cui si genera la risposta di allarme e paura).

Non solo. Ci dà sicurezza e aiuta il nostro mondo interiore, che inevitabilmente si riflette in quello esterno.

Il cervello di chi medita è più felice, per questo gli scienziati studiano da anni gli effetti della meditazione sui monaci.

L’uso della Mindfulness deve diventare un’abitudine, come il camminare.

Per questo è molto importante un allenamento costante per recuperare il contatto con il corpo, con il respiro, con il mondo interiore.

Man mano si impara a stare nel presente e a lasciare andare il passato. Si diventa più compassionevoli verso sé stessi e il mondo praticando la gentilezza.

Essere gentili e amorevoli verso sé stessi è il primo, grande passo di un cambiamento importante.

Alle pratiche classiche di Mindfulness abbino visualizzazioni personalizzate perché ognuno trovi il proprio cammino.

La visualizzazione è molto importante perché per il cervello non c’è differenza tra ciò che faccio e ciò che immagino a un certo livello (l’uso delle onde theta è di grande aiuto).

 

Leggi gli estratti dal libro Il canto della farfalla

pdf icon png 17 300x3001. Cos'è la Mindfulness

pdf icon png 17 300x3002. La mia prima esperienza di Mindfulness

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

 

Writing therapy

“La scrittura è la pittura della voce.”

(Voltaire)

“Scrivere è prendere l’impronta dell’anima.”

 (Multatuli)

 

writingLa scrittura è un mezzo terapeutico potentissimo. Lo sa istintivamente chi tiene un diario e chi, come me, scrive libri e ha fatto della lettura e della scrittura un mestiere.

Scrivere aiuta a elaborare un trauma o una memoria dolorosa, favorendo un’osservazione diversa, più distante, più “oggettiva”. Diventa come osservarsi dall’esterno, uscendo dalla trama per osservare il disegno a distanza. La stesura comporta l’attivazione della parola come mezzo per mettere confini a sensazioni di sofferenza, insieme alla necessità di dire ciò che non si è potuto dire nel momento passato, chiudendo così un cerchio che nei pensieri, a volte ossessivi, rimane irrisolto.

Scrivere permette di concludere una storia esprimendo finalmente ciò che non è stato mai detto, a sé stessi e al fantasma (a volte persecutorio) della persona coinvolta nell’esperienza.

Le parole scortano le emozioni, danno loro un nome, permettono un riconoscimento più facile, scardinano la pesantezza dei pensieri invisibili che trovano consolazione e risarcimento nella forma scritta. E di questo si tratta: dare forma al dolore, alla rabbia, a ogni sensazione evocata. Ci permettono di dire le parole che non abbiamo detto espellendo da noi tutte le ferite trattenute che si “inchiodano” nella parola scritta che diventa scudo e armatura. E poi si lascia fluire l’emozione dalla carne alla carta.

Ci sono particolari suggerimenti per usare al meglio la scrittura come potenziale emotivo che vengono forniti all’inizio.

I libri come terapia sono conosciuti da sempre (così come il potere terapeutico di alcune fiabe e leggende), meno conosciuta è la writing therapy che propone un percorso guidato, facilitato da uno specchio esterno che valida e, alla fine, permette la riflessione su sé stessi attraverso l’ascolto empatico, silenzioso e accogliente del facilitatore durante la lettura finale ad alta voce. In quello spazio la scrittura diventa parola “parlata”, suono della sofferenza liberata. Prima appoggiata sulla carta, questa sofferenza alla fine del processo si “libera” di alcune pesi proprio attraverso la condivisione (che nei laboratori avviene in gruppo, mentre nelle sessioni individuali rimane nell’ambito della coppia: il facilitatore e il cliente).

Mi occupo di writing therapy da moltissimi anni (lo facevo anche nella prima vita, quando lavoravo nel mondo dell’editoria , ed è sempre meraviglia, gioia, soddisfazione condividere con le persone uno spazio intimo e delicato.

Alla fine lo scritto, che spesso prende vita con il nome di lettera (come nel caso di “lettera a un narcisista) viene bruciato per rappresentare un momento simbolico di trasformazione e liberazione.

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Leggi l’estratto dal libro riguardo l’uso delle parole

 

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.

 

Kinesiologia delle credenze ©

La credenza che diventa verità per me è quella che mi permette l’uso migliore della mia forza, il mezzo migliore per mettere in atto le mie virtù.

André  Gide

 

kinesiologia paciniLa Kinesiologia  studia il corpo inteso come linguaggio, e i suoi meccanismi di “neurologia funzionale”. Attraverso  test neuromuscolari è possibile ottenere, attraverso il collegamento fra impulsi elettrici cerebrali e risposta del muscolo, valutazioni sull’armonia, o meno, del sistema energetico, fisico e mentale, ponendo sempre l’accento sull’uomo come insieme. Alcuni scuole hanno approfondito in particolar modo la relazione tra subconscio e risposta fisica.  Infatti il subconscio abita il corpo, e ne determina le funzioni e le reazioni in risposta all’ambiente esterno e al mondo interiore,  ed è possibile attivare un dialogo fra conscio e subconscio in cui è possibile scoprire le credenze individuali. Queste credenze formano un programma maturato durante la vita, con particolare attenzione all’età che va da zero e sette anni, che raduna tutto ciò che è accaduto, ciò che gli altri (soprattutto i genitori) ci hanno detto e come  abbiamo reagito trasformandosi, appunto, in credenze.  Ovviamente al di sotto della coscienza si trovano anche le intuizioni, le ispirazioni, le spinte creative.

L’essere umano è  formato da

Superconscio

La parte collegata all’anima,  che possiede  la saggezza e la visione dall’alto  del nostro scopo sulla terra

Mente Conscia

È la mente razionale, astratta, logica.  Ha una capacità moderata di gestione delle informazioni e degli eventi (che possono raggiungere un massimo 3 nello stesso momento).

La mente conscia processa 40 Bit di informazioni al secondo.

Mente Subconscia ( o inconscio)

Controlla e regola  tutte le funzioni del corpo, usa i  5 sensi insieme  alle associazioni e alle analogie.  È collegata alla memoria cellulare di ogni evento accaduto. Quando agli eventi sono associate emozioni significative, sia in positivo e che in negativo, crea ancoraggi che richiamano alla memoria l’evento attraverso dettagli sensoriali del presente (che attivano i trigger nei disturbi legati al trauma).  Non è collegata al tempo,  James Hillman scriveva   infatti che  vive “l’eterno presente”.  La mente subconscia comprende  il linguaggio universale dei simboli, le immagini, le sensazioni. Il suo alfabeto può essere utilizzato per dialogare con lei evitando gli ostacoli dell’emisfero sinistro (la logica e la razionalità) per accedere in modo rapido e sicuro  alle credenze, ai programmi, ai contenuti più profondi.

La mente subconscia processa 40 milioni di bit di informazioni al secondo.

Le credenze

Tutti siamo condizionati dalle nostre credenze, sia consce che subconscie. Ma sono quelle subconscie a determinare le nostre azioni e la realtà esterna, lo specchio che ci riflette per agevolare il nostro fine evolutivo. Spesso ripetiamo le stesse azioni ottenendo gli stessi risultati, proprio perché c’è un pilota automatico che, se non disinnescato, procede nello stesso modo per tutto l’arco dell’esistenza.

Il subconscio è nostro alleato se impariamo ad armonizzarlo con la mente conscia attraverso la “riprogrammazione” delle credenze limitanti o auto sabotanti.

Kinesiologia delle credenze  © non si sostituisce a psicoterapie o terapie mediche, ma aiuta a ristabilire l’armonia fra la mente e il corpo,  lavorando sulle convinzioni ereditate dal nostro vissuto personale, gli eventi stressanti, gli  ostacoli del passato che influenzano il benessere psicofisico.

Lo stress genera disarmonia attivando risposte neurobiologiche in cui il sistema immunitario può arrivare a compromettersi, sbilanciando l’equilibrio. Anche la mente non riesce più ad avere la visione “dall’alto” delle situazioni e ripercorre gli stessi sentieri che appartengono a un passato ormai disfunzionale che dobbiamo abbandonare.

Combinando  alcune  risorse dell’integrazione emisferica con tecniche di percezione corporea e   particolari visualizzazioni in onde theta (la frequenza del cervello legata all’immaginazione e alla possibilità di  accedere e modificare i contenuti subconsci) si arriva  a una completezza trasformativa. L’emisfero sinistro riguarda il pensiero astratto, la logica, la separazione, l’analisi, mentre l’emisfero destro è collegato  alle emozioni, alla creatività, all’ispirazione, al senso di connessione con gli altri e con l’ambiente.

Usare  al meglio il nostro cervello (possiamo “costituzionalmente  essere  di predominanza emisferica destra o sinistra) significa coinvolgere ogni parte nella trasformazione desiderata.

È un metodo semplice ma allo stesso articolato, in cui l’obiettivo è, per ogni traguardo fissato, di riconnettersi alle risorse interiori (nessuno guarisce nessuno, ogni persona ha in sé il potenziale di guarigione) per percorrere la strada evolutiva più indicata.

MAPPAIndividuare le credenze limitanti e cambiarle è solo la base del lavoro, perché non possiamo cambiare ciò che non possiamo sentire (altrimenti il cambiamento sembra veloce ma manca l’ancoraggio a una consapevolezza più profonda che permette un processo completo e stabile nel tempo). 

Ma perché è cos’ difficile cambiare? Perché i traumi, le ferite e tutti i “programmi” che riguardano ciò che a livello subconscio pensiamo di noi (spesso derivato che ciò che l’ambiente esterno ci ha fatto credere trasformando lo stimolo e la reazione in fissità, convinzione) rimangono incastrati all'interno del nostro sistema.

Il processo  viene svolto avvalendosi del test muscolare kinesiologico. Il test muscolare è un sistema di comunicazione efficace mente-corpo. La nostra mente subconscia controlla le funzioni motorie del corpo e dei nostri muscoli, quindi quando la nostra mente subconscia è in disaccordo con alcune idee, questo disaccordo si rintraccia nel corpo e in particolare nei muscoli attraverso  i loro segnali elettrici.

Con l’integrazione emisferica si ottiene la possibilità di attingere al potenziale di tutti e due gli emisferi, agevolando  il percorso di cambiamento.

La metodologia deriva dai miei  lunghi anni di ricerche, studi ed esperienze attingendo alla psicologia, alle neuroscienze, alla kinesiologia, allo yoga applicato ai traumi, alla fisica dei quanti, alla mindfulness, ai percorsi professionali della kinesiologia specializzata del Touch For Health, Psy -k e altre discipline che riguardano il cambio delle credenze.Non si tratta solo di riprogrammare ma di imparare a "sentire" prima di cambiare. Il processo è un cammino evolutivo.

 

 

Le metodologie NON sono una sostituzione di diagnosi e terapie mediche né di cure in ambito psicoterapeutico.