"Non fare caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io vedo orizzonti dove tu disegni confini."
Frida Khalo
Ciao, mi chiamo Francesca Pacini.
Da "grande" sono diventata giornalista, scrittrice e insegnante di editoria. Ho sempre vissuto fra gatti, libri, yoga e viaggi studiando, per passione, l’astrologia, la psicologia, il simbolismo, le fiabe, i miti e le leggende, le scienze sacre antiche e i loro collegamenti con la fisica dei quanti. Ciò che mi affascinava, da sempre, era la possibilità dell’uomo di cambiare, cambiando così anche il mondo fuori di sé. Da ragazza pensavo che le battaglie culturali avrebbero reso questo pianeta un luogo migliore, purtroppo però nel mio ambiente intellettuale c’era molta mente e poco cuore. E io cercavo proprio quello, il cuore. Così continuavo a sperimentare, incuriosita dalle leggi con cui funzionava l’universo. Avevo fame di conoscenza, di sperimentazione. Passavo notti intere sui libri, aspettando l’alba che profumava di caffè.
Ho sperimentato vari metodi di meditazione, partecipato a gruppi di diverse tradizioni spirituali, usato tecniche di crescita psicologica ed emotiva passando per il gioco delle sabbie di Jung e il Rebirthing. Ma sono sempre stata un’anima vagabonda, cosmopolita. Nessun luogo, nessuna “etichetta” è riuscita a trattenermi, sono state soste di un cammino che cercava la visione d’insieme. L’”altrove”, di qualunque tipo, è sempre stato per me un’ urgenza, una necessità. L’unico punto fisso della mia vita sono stati gli animali, specialmente i gatti con cui da sempre ho un rapporto telepatico. La relazione con loro passa attraverso le energie sottili e segue l’alfabeto del cuore, non quello della parola. Sono i miei maestri, i miei compagni di viaggio. Mi sono “fermata” solo nei momenti della meditazione.
La mia anima ha sempre cercato i ponti, collegando fra loro varie discipline, tracciando orizzonti, per dirla con Frida Kahlo, là dove gli altri vedevano confini, mettevano muri, serravano ogni disciplina all’interno di un settore. Il mondo moderno ci ha resi sempre più “specializzati” in qualcosa ma sempre meno pronti a cogliere l’insieme che collega fra loro diversi campi. Per questo la mia formazione e la mia visione sono sempre state interdisciplinari, perché cercano l’unità dietro le differenze. È il senso più autentico di quel termine, “olistico”, oggi maneggiato, purtroppo, da un marketing new age intriso di superficialità e legge del profitto. Io invece sono un’anima antica e allo stesso tempo pionieristica, amo trovare nuove strade senza però dimenticare mai la sapienza del passato da cui provengono. Visioni, ispirazioni e intuizioni permettono alla creatività di unirsi alla preparazione.
È questa è la mia scelta, da sempre. Mi piace disertare, sono una ribelle. Ed è fuori dalle convenzioni che la scintilla creativa può esprimersi al meglio.
Nel mio cammino però ho incontrato diversi narcisisti e manipolatori, sul lavoro e nella vita sentimentale. Appartengo alla famiglia degli empatici, e la categoria psicologica che mi corrisponde è quella degli ipersensibili (altrimenti detti PAS, Persone Altamente Sensibili), che io preferisco chiamare “ipersensibili”. Un dono e una catastrofe allo stesso tempo, perché i doni e i talenti vengono predati, perché si sente tutto sulla pelle, perché si vibra insieme al mondo. Riuscivo comunque a trovare sempre il modo di ricaricare la mia energia.
Ma a un certo punto l’incontro con un narcisista maligno ha cambiato per sempre la traiettoria della mia vita. Non riuscivo a sottrarmi da una relazione tossica che mi stava devastando. Ho perso amici, soldi, salute, ho avuto un crollo psicotico in seguito a gravi malattie invalidanti e allo sviluppo del PTDS, il disturbo da stress post traumatico.
Vivevo chiusa in quello che chiamo “lo scafandro del dolore”, un luogo opprimente dal quale osservavo il mondo dei “sani”. Ero stata in Vietnam, il mio Vietnam personale, e purtroppo l’incubo continuava anche nel presente. Ero completamente distrutta. Avevo toccato un fondo dal quale pensavo non sarei mai più risalita. In quel momento ho capito che per salvarmi la vita dovevo schierare ogni risorsa che avevo. Ho fatto una terapia EMDR e poi ho usato la Mindfulness (ma in realtà in passato avevo già praticato molta meditazione), il Thetahealing ®, il Metodo Devis ® (Decompressione Viscerale) per il rinforzo del pavimento pelvico (in seguito a una grave neuropatia avevo perso la muscolatura), ho approfondito il Trauma yoga (ero già certificata come insegnante perché lo yoga mi accompagna da 20 anni) incrociando fra loro gli elementi in un percorso personalizzato (mancava sempre un pezzo, e questa mancanza mi spingeva a trovare nuove vie). Ho studiato e fatto esperienza di ciò che andavo man mano tracciando e collegando.
Sapevo da sempre che il subconscio con le sue credenze influenza il nostro percorso e la nostra salute, come sapevo che il corpo ha tutte le risposte. Ho frequentato corsi mi sono certificata, ho studiato e approfondito il mondo dei traumi e delle ferite. Sono avanzata fiduciosa approdando a una sorta di “seconda vita”, prima da sopravvissuta poi da farfalla. Sì, farfalla. A un certo punto del mio cammino è nato infatti il metodo integrato che ho chiamato The butterfly healing method ©. La farfalla è il simbolo della metamorfosi dopo “la notte oscura dell’anima” ed è anche il titolo del libro che ho scritto per aiutare gli altri a uscire fuori dalla spirale della violenza psicologica. E mi sono resa conto che da questa tragedia era nata l’occasione per tracciare una mappa di uscita fuori dal tunnel in cui ero stata io. Mappa che ho personalizzato ma che raduna comunque alcune delle tecniche da me ricombinate per la guarigione che ha permesso il volo.
Era dentro di me, la guarigione.
Cerchiamo sempre ovunque ma in realtà non si deve andare in nessun luogo se non dentro sé stessi. Ciò che è dentro sta fuori, come sapevano bene i popoli delle antiche tradizioni spirituali. E non c’è nulla di più entusiasmante del passaggio da bruco a farfalla. Vale per ogni essere umano, non solo per le vittime degli abusi e per tutte le persone che delle ferite vogliono vedere e usare il dono.
Non ci sono solo i narcisisti patologici, perché ogni relazione che non ci nutre e ci arricchisce finisce con il sottrarci energia. Andare a trovare le nostre ferite personali, curandole, cambia la nostra vibrazione e di conseguenza anche il rapporto con la realtà esterna. Non ci sono miracoli ma impegno, onestà, allenamento. Le persone come me appartengono a una famiglia d’anima particolare, empatica,fiduciosa, che per sua natura non vede il male.
Bisogna invece fare la conoscenza del male e imparare così a conoscere il lato oscuro, nostro e del mondo, a mettere i confini, a usare il corpo come bussola e la mente come strumento del cuore, connettendosi all’anima e alla fonte divina di cui siamo scintilla. Trovare il vero Sé è la luce al termine della notte. Quando non deleghiamo più il nostro potere ad altri, ma siamo noi stessi la nostra fonte di amore, allora sapremo amare davvero.
La forza del femminile nei tempi futuri sarà molto importante per le sfide che ci aspettano a livello globale, ed è per questo che il mio impegno verso le donne dopo la battaglia per salvarmi la vita è diventato una promessa, un’urgenza.
Da quando ho imparato a usare i giusti balsami ho capito che ognuno ha dentro di sé un potenziale innato di guarigione. E gli animali, se vogliamo, ci aiutano in questo percorso perché ci connettono alla nostra natura più profonda, spirituale. Loro sono anima pura, senza ego. Ci indicano il ponte con la natura dalla quale ci siamo staccati.
Trasformarsi in ciò che si è davvero vuol dire dare un contributo a un pianeta che ci chiede con sempre più urgenza un cambiamento di rotta. La guarigione dei nostri traumi è una responsabilità individuale ma anche collettiva, perché ciò che non saniamo viene proiettato all’esterno facendo del male agli altri. L’ombra collettiva è la somma di tante ferite individuali di cui non ci si è presi cura.
Bisogna iniziare una rivoluzione della coscienza prendendoci la responsabilità della nostra vita, smettendola di trovare nemici all’esterno. Non è più tempo di ideologie. È tempo di idee. E di un salto quantico della coscienza.
Proseguo il mio lavoro come giornalista, continuo a occuparmi di editoria e comunicazione, ma dedico ogni spazio libero alla mia crescita personale, aiutando anche gli altri. Non riesco a farne pù a meno.
Ps: continuerò a scrivere, sempre. Ma con il cuore, non con la testa.
Su facebook gestisco la pagina Narcisismo e Manipolazione
E il gruppo di auto aiuto per il recupero da un abuso narcisistico Riprendersi il cuore
La rivista culturale dedicata al femminile: www.lastanzadivirginia.com
Il sito sull’editoria: www.editoriaescrittura.com
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